Un esempio di materiali nanofibrosi gerarchici per la rigenerazione di tendini e legamenti
Auditorium, ore 15-15.45
Le lesioni del tessuto tendineo e legamentoso costituiscono una delle principali problematiche a livello ortopedico nel mondo. Ogni anno, infatti, ci sono circa 30.000.000 nuove lesioni che affliggono ogni fascia della popolazione. Quando il trauma genera una rottura del tessuto che non riesce più a garantire un’efficace e fisiologico trasferimento di carico meccanico, l’intervento chirurgico si rivela spesso l’unica soluzione possibile. Il lavoro che viene qui presentato riguarda lo studio e lo sviluppo del primo scaffold elettrofilato che è in grado di riprodurre la completa struttura gerarchica e le proprietà biomeccaniche dei tessuti. Verrà in particolare mostrato come, grazie ad alcune collaborazioni internazionali, siamo riusciti a studiare come i fibroblasti riescano a crescere e a modificare la propria morfologia quando coltivati su tali dispositivi. La ricerca che verrà presentata rappresenta ancora la punta dell’iceberg dello studio che dovrà essere condotto per poter arrivare, un giorno, all’impianto umano. Tuttavia fin da ora riteniamo che sia importante porsi i giusti quesiti sistemici riguardanti le future applicazioni sull’uomo di tali dispositivi e, tra tali quesiti, quelli inerenti alle implicazioni che si potranno avere a livello osteopatico sono da valutare con estrema attenzione.

Alberto Sensini
Alberto Sensini è ingegnere biomeccanico e assegnista di ricerca del Gruppo del prof. Andrea Zucchelli presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Bologna. Il suo principale ambito di ricerca consiste nella progettazione, sviluppo e validazione di strutture innovative nanofibrose bioispirate, ottenute attraverso la tecnologia dell’elettrofilatura, in grado di riprodurre fedelmente la struttura gerarchica e le proprietà meccaniche dei tessuti muscolo scheletrici. Durante il corso del suo Dottorato di Ricerca in Meccanica e Scienze Avanzate dell’Ingegneria presso l’Università di Bologna ha brevettato per l’Ateneo il primo dispositivo elettrofilato (scaffold) al mondo in grado di poter rigenerare, sostituire e simulare la struttura gerarchica e le proprietà biomeccaniche di tendini, legamenti, muscoli e tessuto nervoso ed il suo metodo di produzione. Guest Editor per alcune riviste internazionali di biomateriali, ha ottenuto riconoscimenti e premi per la sua attività di ricerca a livello nazionale e internazionale.

Andrea Zucchelli
Ingegnere nucleare, è professore associato all’Università degli Studi di Bologna nell’ambito della Progettazione Meccanica e Costruzione di Macchine ed è titolare dell’insegnamento di Costruzione di Macchine Automatiche e Robot. I suoi ambiti di ricerca riguardano lo studio, lo sviluppo e l’applicazione dei materiali nanofibrosi. In particolare, ha contribuito a sviluppare, in stretta sinergia con i colleghi Maria Letizia Focarete e Davide Fabiani, la tecnologia della elettrofilatura per realizzare innovativi dispositivi per applicazioni biomedicali, nuovi materiali compositi intelligenti per applicazioni strutturali ed una nuova generazione di mascherine per la protezione individuale. Con gli stessi colleghi, nel 2006 ha costituito il gruppo di ricerca multidisciplinare di Elettrofilatura (Research Group on Electrospinning, RGE, http://www.rge.unibo.it/joomla/) che ha tre laboratori di elettrofilatura all’interno dell’Università di Bologna. Zucchelli è il responsabile del laboratorio di Elettrofilatura e Nanotecnologie del DIN e del CIRI MAM