Le reti della vita. Dalla complessità anatomica al movimento
Sala Venere, ore 17-17.45
La natura interconnessa del corpo umano è ed è stata a lungo oggetto sia di studi scientifici che di idee superstiziose. Dalla credenza di antichi umori che collegano cuore, fegato, milza e cervello per infondere coraggio, calma e speranza fino al moderno apprezzamento del collegamento dell’intestino con l’encefalo, da sempre l’uomo tende a cercare connessioni tra parti disparate del corpo per spiegare fenomeni complessi. Eppure resta sempre una tensione tra questa concettualizzazione di base del corpo e il riduzionismo implicito nella scienza moderna. La comprensione dell’intero sistema è spesso rimandata ad un mondo futuristico, mentre gli esperimenti singoli portano la nostra attenzione a tentare di comprendere le singole parti, i componenti minuti. Il sistema muscolo-scheletrico non fa eccezione a questa dicotomia. Mentre la pratica clinica si concentra sulla mano, sul piede o sulla caviglia, i medici sanno che le lesioni a una singola parte dell’apparato muscolo-scheletrico influisce necessariamente sul funzionamento delle altre parti, anche lontane. Si parlerà di tensegrità (dalla cellula al corpo), connessioni fasciali; fascia come organo di senso; quantificazione di una rete anatomica.

Ferdinando Paternostro
Professore Associato presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica della Scuola di Scienze della Salute Umana – Sezione di Anatomia e Istologia – dell’ Università degli Studi di Firenze e Direttore responsabile dell’Italian Journal of Anatomy and Embriology (IJAE). Docente di Anatomia Umana presso i Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia, Infermieristica, Biotecnologie, Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia e in alcuni Corsi di specializzazione e Master; docente in Corsi di Anatomia settoria e di tecniche di riconoscimento topografico (ICLO–Phisiovit); tengo corsi presso l’Università dell’Età libera di Firenze. Le principali linee di ricerca sono state e sono: lo studio degli effetti sulla meccanica polmonare dello stress ossidativo; la valutazione anatomo-funzionale in vivo di organi ed apparati con l’utilizzo delle più recenti tecniche di imaging; l’analisi della biomeccanica del corpo attraverso network anatomici; lo sviluppo e analisi di supporti informatici per la didattica; la storia della Medicina, con particolare attenzione allo studio delle collezioni anatomiche ed alla storia dell’Anatomia; l’Anatomia macroscopica di tronchi vascolari. Di recente il ruolo del Cadmio nello stress ossidativo e la funzione della barriera ematoencefalica.