Da oggi l’osteopatia è una professione sanitaria. Questo il risultato del voto di oggi al Senato, con l’approvazione del ddl Lorenzin sulla riforma degli ordini e le sperimentazioni cliniche che, fra le altre cose, prevede l’istituzione della professione sanitaria di osteopata.
«Un riconoscimento dovuto» secondo Mauro Fornari, presidente del CIO – Collegio Italiano di Osteopatia di Parma, centro osteopatico e scuola di formazione per osteopati. «Dopo 30 anni di professione, è stato emozionante assistere all’approvazione del ddl – spiega –, pur con tutti i dubbi che solleva, soprattutto in merito al percorso formativo previsto. Attualmente infatti si prospetta per gli osteopati una formazione universitaria di tre anni. Troppo breve, a mio avviso; in più le università non hanno attualmente le competenze necessarie per garantire una formazione adeguata. Abbiamo comunque buone speranze di superare anche le ombre di questa legge, e in questo senso metteremo il nostro impegno».
«Dopo quasi quattro anni di battaglie che hanno visto un impegno attivo di Roi, il registro degli osteopati d’Italia – spiega Franco Guolo, direttore didattico del CIO e vicepresidente nazionale di AISO Associazione Italiana Scuole di Osteopatia -, finalmente siamo riusciti ad ottenere ciò che volevamo: il riconoscimento formale dell’osteopatia».
Ora il ddl dovrà stabilire le competenze professionali degli osteopati e il loro curriculum formativo, che sarà poi sottoposto al parere tecnico scientifico del Consiglio Superiore di Sanità (Css). Successivamente, un decreto del Ministero dell’Istruzione andrà a definire l’ordinamento didattico della formazione universitaria della nuova professione.
Qui sotto, la lettera della presidente ROI Paola Sciomachen:
Carissimi soci ROI,
come immagino saprete il Ddl Lorenzin è stato approvato ed è diventato legge di Stato. Dobbiamo brindare insieme per festeggiare questo momento di grande gioia e soddisfazione per il risultato ottenuto.
Siamo orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto. Abbiamo intrapreso un percorso durissimo, il cui traguardo era effettivamente difficile da raggiungere e che da alcuni è stato anche ostacolato. Noi ci abbiamo creduto fortemente e non abbiamo mai mollato, affrontando con fatica, coerenza e serietà ogni nuovo ostacolo che via via si presentava in questo lungo e faticoso cammino.
Abbiamo ottenuto un riconoscimento mai raggiunto prima, che testimonia la nostra presenza qualificata e apprezzata in ogni ambito in cui la nostra professione si è affacciata, meritando ascolto, dignità e riconoscimento.
Mi dilungo un attimo solo per ripercorrere con voi questi anni, dal giugno 2014 ad oggi. Siamo partiti riuscendo a far inserire un emendamento in cui si parlava per la prima volta di riconoscimento dell’osteopatia come professione sanitaria in un disegno di legge governativo del Ministero della Salute già avviato. Questa proposta è diventata un articolo del provvedimento governativo di riordino delle professioni sanitarie, approvato dalla Commissione Igiene e Sanità, dalla Commissione Bilancio e poi dall’Aula del Senato. Dopo un anno di forti contrasti e di difficili mediazioni, l’articolo è stato riformulato e l’osteopatia è stata individuata come professione sanitaria in Commissione Affari Sociali alla Camera. Il provvedimento è ritornato al Senato perché si approvassero le modifiche introdotte dalla Camera. La Commissione Igiene e Sanità del Senato le ha approvate immediatamente e ora, dopo giorni di incertezza, siamo giunti al voto definitivo dell’Aula. Riconosciamo il grande merito alla Ministra Beatrice Lorenzin per aver avviato e seguito questo complesso disegno di legge che contiene temi importanti ed attesi da molte professioni sanitarie e da tutti i cittadini.
Ora è ufficiale: l’osteopatia è stata individuata come professione sanitaria.
Da qui si inizierà il percorso tecnico con i Ministeri e gli organismi preposti per individuare le caratteristiche della professione e del professionista. Si dovranno quindi definire le competenze, il percorso formativo e le equipollenze. E noi, come sempre in prima linea, ci organizzeremo per affrontare al meglio ogni passo successivo e ogni confronto con chi di dovere. Ma non è questo il momento.
Questo, cari soci, è solo il momento di essere felici
e di goderci questo traguardo senza pensare ad altro.
Ringraziamo tutti voi che avete contribuito al raggiungimento di questo obiettivo, che avete lavorato in modo etico e qualificato, che vi siete impegnati nella formazione, nella ricerca, nella diffusione e nella comunicazione dell’osteopatia come professione e come sistema di cura al servizio del paziente. Un grazie particolare ai colleghi che sui social hanno sostenuto e promosso il nostro riconoscimento con forza, persistenza ed estrema efficacia.
Dobbiamo ricordare che il merito di questo traguardo va reso anche all’impegno e all’attività costante dei nostri consulenti dell’agenzia di lobbying che ci hanno guidato e supportato nelle scelte di strategia politica e nelle relazioni con le istituzioni. Una collaborazione necessaria e costruttiva per raggiungere la meta.
Grazie ai nostri consulenti della comunicazione che hanno dato una voce all’osteopatia e al lavoro del ROI, amplificando con successo le nostre giuste rivendicazioni, facendoci uscire dall’anonimato per essere conosciuti ed ascoltati.
Grazie a tutto il Consiglio Direttivo che ha lavorato per trasformare l’associazione, stimolando la crescita dei professionisti verso un ruolo sanitario, mettendo basi solide per costruire un’identità che ora abbiamo e che ci distingue da quella degli altri professionisti a pari dignità e competenza, requisiti fondamentali per il raggiungimento dell’obiettivo. Un grazie personale per avermi dato fiducia, e per avermi supportata e sopportata nei momenti di maggiore tensione. Grazie alle segretarie, in particolare a Francesca che ha coniugato il lavoro con la passione per la nostra causa e ha dato il massimo nei momenti di bisogno. Sotto l’occhio vigile e il prezioso aiuto di tutti i nostri consulenti, abbiamo giocato un’ottima partita come una vera squadra.
Vorrei infine che tutti insieme ringraziassimo, la presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, la Senatrice Emilia Grazia De Biasi, che si è fatta carico di un provvedimento molto impegnativo e controverso, portandolo a termine con grande convinzione e tenacia. Lei non ha mai mollato e non ci ha mai dimenticati. Devo dirvi che conoscerla per me è stato un piacere ed un onore, perché ho incontrato una persona che crede davvero nelle cause per cui si è impegnata e lo fa con competenza e dedizione. Una donna di carattere, sensibile e attenta alle esigenze ed ai bisogni del cittadino e del malato.
Un altro ringraziamento particolare, a cui vi invito ad unirvi, va al presidente della Commissione Affari Sociali, Onorevole Mario Marazziti, che ha avuto un importante ruolo di mediazione, introducendo delle modifiche al testo che hanno permesso il superamento delle forti divergenze che avevano bloccato il provvedimento in commissione.
A loro, ma non solo a loro, va la nostra riconoscenza e il nostro ringraziamento più sincero. Esprimeremo a tutti la nostra gratitudine.
Ci sembra che questa sia per noi osteopati la migliore occasione per festeggiare il Natale e per prenderci un attimo di pausa.
I migliori auguri di buone feste, a voi e alle vostre famiglie, perché il 2018 ci porti serenità e altri successi.
Paola Sciomachen
a cui si uniscono con gioia
Chiara Arienti
Valentina Carlile
Davide Granchelli
Mauro Longobardi
Dario Modestini
Marco Petracca
Mauro Polverino